................................................................................................lettere in sequenza che si incastrano
martedì 14 dicembre 2010
giovedì 28 ottobre 2010
sabato 23 ottobre 2010
Assieme biologico
cicatrizzata dalla grandine
e un pane bruciato integrale ai semi di sesamo
dalla legna del forno
il panificio è lì in fondo
in centro vicino al portello
vicino alla tipa con gli occhi a spillo e il carrello
al semaforo rosso
al semaforo rosso
uva scura
verza matura
7 mele 4 pere
ciclamini bianchi per te tra le mani
piantare i tulipani
domani
lunedì 18 ottobre 2010
Le cose inutili
Così ci possiamo addormentare
e far pagare 6 mesi dopo.
Nel frattempo aspettare,
fare da soli, farci prestare,
farci pressare, farci farciti.
farci pressare, farci farciti.
Come se poi ritornasse, si ritornasse così,
così disse, si disse:
un timpano perforato, un portafogli rubato,
un porro trovato, è tutto passato.
Cos'è cambiato?
Il futuro ieri se n'è già andato.
Al mare.
Andiamoci ad abbronzare.
lunedì 11 ottobre 2010
Bombe italiane
domenica 26 settembre 2010
A Berlino
Ad Alexander Platz, con degli enormi pannelli e parole e foto e video impressionanti, ti raccontano (traducendo in molte lingue, così capiscono anche i turisti e gli immigrati) quanto merde sono stati i governanti DDR e gli agenti della Stasi a Berlino Est, prima dell'89. Quanti ne sono morti a tentare di oltrepassare il muro per arrivare a Berlino Ovest. E perché. E ti mostrano quanto la gente abbia, alla fine, prevalso sulla dittatura. Comunista. In piazza. La rivoluzione di persone che urlano "noi siamo il popolo". Che gli spetta il diritto di decidere. Che mandano a casa i loro padroni e carcerieri. Che si riprendono la vita. Con una forza e un coraggio, che a pensare che sono passati solo una ventina d'anni, ti viene il mal di pancia.
A Berlino non hanno paura a dire di aver sbagliato. A Berlino, dicendolo, si può ricominciare. Si sente fortissima nell'aria questa forza. Questa libertà e consapevolezza e conoscenza. Che non nasconde il passato. Che lo assimila. Che lo accetta e lo fa conoscere. In strada. E che dopo il buio di nazismo e comunismo, vuole un'evoluzione.
Se non si chiude con il passato. Il futuro non può arrivare.
Se non si parla del passato apertamente, in piazza, non si scappa. Si torna.
Qualcuno dirà che di nazisti e comunisti la Germania è piena anche oggi, che durante il nazismo erano più ricchi, e che durante la DDR nessuno moriva chiedendo l'elemosina al capitalismo.
Si, certo.
Ma ora lì, la linea pubblica è un'altra. Perché la Stato sembra aver ben chiaro cosa non vuole più essere. E lo dice a tutti. Lo mostra senza paura. Anzi, facendoci pure dei soldi (tanti) con musei, eventi, luoghi della memoria, souvenir dai campi di concentramento, croci e svastiche, documenti di polizie segrete, pezzi di muro e filo spinato, foto shock, storie di burocrazia fredda e distaccata, storie di amore e amicizia impossibili, di odio e morte molto più facili. Storia. Condivisa. Che porta al futuro.
Ora in Italia, il fascismo è ricordato come un momento storico vago e particolare, in cui un grande statista incompreso aveva un sogno che non si è potuto realizzare completamente (ma quel poco, che bel poco...) a causa di... blah blah blah...
Ora in Italia, non esiste la vergogna politica, non esiste l'ammissione degli errori, non esiste l'orgoglio antifascista, non esiste una memoria, non esiste il ricordo della gente. Sembra.
Nascondere è la parola d'ordine. I panni sporchi si lavano in casa propria. Non in piazza. Il passato è fatto solo di grandi imprese e grandi uomini. Non abbiamo mai sbagliato niente. E mai sbaglieremo. L'inquisizione per gli infedeli era giusta. Le leggi razziali non sono mai esistite. Erano solo per gli ebrei. Oggi invece, solo per i "clandestini". Niente paura. Da noi, solo yang. Non c'è yin.
A Berlino i ricordi degli orrori del nazismo e del comunismo, sono ovunque.
Spazi pubblici impiegati per la memoria di un popolo. Per ricordare anche gli sbagli e le cose brutte. E cercare di superarle insieme.
In Italia, i ricordi degli orrori del fascismo e (per esempio) della Chiesa, quasi non esistono.
Il fascismo è tornato, perché non se n'è mai andato. E' stato nascosto. E ancora oggi viene nascosto. Così come la mafia in politica. Le tangenti. Le società segrete. I conflitti di interesse. E tanto altro. Non devono esistere per poter esistere.
Se la storia venisse raccontata anche in strada, civilmente, senza paura e a carte scoperte, sarebbe chiaro a tutti il pensiero, il movimento e il percorso intrapreso da uno Stato, da un popolo e dalle persone che lo rappresentano, verso un futuro e un evoluzione.
Ora, in Italia qual'è?
Radiosystempunkt |
lunedì 26 luglio 2010
Sicuri di nulla
Radiosystempunkt |
Quei due. Senza contratti stabili di lavoro, certezze economiche o sostegni statali, si trasferiscono.
Piccola città, piccola via, piccola casa.
Poco in mano, cuore pieno.
Ora, si svegliano ogni mattina con un bacio che sorride alla stessa bocca. E mentre il dovere sul comodino chiama, è ancora inverno.
Devono accendere il riscaldamento. Lo fanno a turno, più o meno una volta a testa. Ché l’obbiettivo è di quelli importanti. Arrivare in pigiama fino alla caldaia della cucina non è semplice. Anche se sono pochi metri, fa freddo, manca l’equilibrio, e non si vede niente.
Fatto.
Di corsa sotto le coperte. Qualche minuto ancora. A farsi abbracciare e riscaldare dall’amore rimasto al caldo. Dai complimenti per l’ardire e il coraggio. A raccontare il viaggio.
Fino a che, si alzano dal letto, davvero. Per fare le cose da giorno. E chi dei due non ha partecipato all’impresa, prepara la colazione. Cioccolata, biscotti, tè, caffè. Yogurt e muesli, frutta a volte.
Sembra quasi, che così sia più facile.
Quei due. Innamorati in una casa in affitto. Per vivere assieme, sicuri di nulla.
Già da subito.
Già da subito.
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